A volte è bello essere a pezzi, sminuzzato e polverizzato come pepe trito su cozze appena schiuse. Brucio come limone sull’ostrica ed amo i posti di mare anche per questo.
Sarà. Oggi però è una giornata di polistirolo.
Ritorno con qualche bivio inforcato sulla schiena e con un po’ di nostalgia per la strada fatta, è passato come al solito un po’ di tempo, ma il tempo è inutile convenzione se ignaro è il senso del suo fluire.
Dove sono stato? Come al solito ovunque e come al solito in nessun posto.
Credo di aver imboccato finalmente la mia svolta e magari è solo cambiata la direzione del vento.
Credo di aver cambiato destinazione, o forse ho solo cambiato il modo di guardare l’orizzonte.
Credo di aver cambiato nome, infatti ora mi chiamo strunz’.
Credo comunque di aver cambiato vita, ad esempio ho iniziato a fumare meno, in realtà vado solo a letto prima.
Ad ogni modo credo che l’antidolorifico accavallato oggi pomeriggio stia terminando il suo effetto.
Ieri notte ho ricevuto una visita.
– Salve, sono il Giudizio e questo giovanotto grande e forte qui con me è il molare predestinato. Ha preparato l’occorrente? –
– forse, ma poi così, senza preavviso. Comunque temo che la mia gengiva non sappia nulla –
– poco importa, adoro le vergini. Gli altri denti sapevano del mio arrivo? –
– veramente qui dormono ancora tutti, ma comunque se proprio insiste può ritornare domattina e magari ci trova pronti e spazzolati –
– no grazie, preferisco le ore fresche, è permesso? –
Chiamale ore fresche, ci sono 44° di giorno e 30° di notte, l’Italia brucia in malora e puttana la rana tu guarda sto dente di merda.
Il dolore mi rende irrequieto, irascibile, nervoso, isterico. Qualcuno però poteva avvisarmi.
Non sento dolore, solo devastazione.
Non sento male, voglio solo morire (e tu zanzara vaffanculo un pò più in là).
Eppure il mio livello di sopportazione del dolore è notoriamente assai elevato, soffro in silenzio e faccio finta di nulla. Ma il dente del Giudizio è tanto inquietante quanto maleducato.
Spinge strappa strugge squarcia sbatte svelle strazia straccia sbrana smembra incalza infiamma infetta demolisce distrugge divora lacera. Ma soprattutto non si fa i cazzi suoi.
Stamattina alle 3 mi trascinavo per casa inzuppando di sudore qualunque cosa potesse sopportarmi per qualche disilluso istante di pace.
Nell’ordine:
1) sdraio accanto alla finestra
2) poltrona dello studio
3) il mio letto
4) sedia in cucina
5) sedia in balcone
6) di nuovo il mio letto
7) il letto dei miei (loro dormono nell’altra camera per via di un geco di 9.000 chili che villeggia sul soffitto da un paio di giorni. Io ne impedisco lo sfratto scopettato perché il geco porta buone novelle, ma a quanto pare non per me. Fanculo geco.
Dopo una rigorosa rotazione alla pari tra Efferalgan e Aulin, seguono in ordine di sperimentazione:
1) Ghiaccio e surrogati del ghiaccio (vd. ghiaccioli, gelati, ghiacciai, iceberg, Polo Nord, l’Antartide). Risultato? Impensabile l’accostamento alla bocca senza bestemmiare tutti i sostantivi con desinenza in: io, donna, ello, ero (spesso usato l’originale “clero” nda), terno, unitamente ai Santi (in ordine di imprecazione):
- San Prepuzio Imperatore x 54 volte
- San Culotto da Milano x 47 volte
- San Dokan da Mompracem (attuale Isola di Kuraman – Malesia) x 59 volte
- San Itario da Merano (Bz) x 55 volte
- San Guisuga da Maretto (At) x 39 volte
- San Sone da Fortezza (Bz) x 45 volte
- San Zione da Castel Madama (Rm) x 69 volte
- San Tippe da Pallagorio (Kr) x 53 volte
- San Dropiccinini da Guidonia (al campionato) – Rm x 926 volte
2) chiodi di garofano lasciati appassire in bocca in prossimità del dolore (praticamente ovunque). Per contrastare l’avanzata del maligno avrei volentieri usato lo sparachiodi in acciaio inox ad aria compressa. Per la cronaca i chiodi hanno avuto un loro suggestionato effetto, ma alle 3 del mattino più che chiodi di garofano sembravano chiodi di crisantemo.
3) Solo alle 5 del mattino e baciato da chissà quale villana e breve lucidità, i miei occhi materializzano la manna dal cielo, l’antidolorifico per eccellenza, proprio lì, nella vetrinetta dei liquori. Jack Daniel’s. Come ho fatto a non pensarci prima.
Il dente del Giudizio, ho scoperto, toglie facoltà di pensiero, ma guardinga l’anima felina esce fuori di soppiatto e sorprende tutti.
Whisky liscio a temperatura ambiente. Praticamente a temperatura inferno.
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Primo sorso.
Inferno. Bestemmie soffocate nelle lacrime. Bruciore. Fuoco. Fiamme. Lo squamarsi della bocca. Lo strazio contratto in un un’unica smorfia. Senza fiato. Trattenendo il respiro.
Annego un urlo nella pozzetta di wiskey tra le gengive infiammate e la prepotenza di un intruso. Brucio e sudo. Jack Daniel’s. Ottimo collutorio. Gargarismi da ingoiare. Avanti un altro.
Secondo sorso.
Mareggiata di lacrime. Perturbazioni di bestemmie. Apocalissi gengivale. Frustrazioni alla radice. Il nervo si contrae come un clitoride asciutto. Ne occorre un altro.
Terzo sorso.
La quiete dopo la tempesta. Labbra ovattate e lingua imbalsamata. La pace ritrovata. Una tregua impertinente al 45% di volume alcolico.
Dente del Giudiziooo? Dove seiii? Non nasconderti, vengo a prendertiiiii?
Luce, specchio, ago, filo, pinza, garze, Jack Daniel’s, calendario, telefono.
Telefonoooooo?
Alle 5 e 25 il telefono trilla inspiegabilmente. Per tre volte. Un messaggio.
E mo chi cazzo è? (al primo trillo)
figa? (al secondo)
Magari anche vacca (la speranza del terzo trillo)
“Con l’estate torna Summer Card People: chiami e videochiami a zero cent al minuto tutti i numeri Vodafone! Per attivare la promozione chiama il n. gratuito 42070”
ma vaffanculo!
Però aspetta. Mi è venuta un’idea. Perché guardinga l’anima felina esce fuori di soppiatto e sorprende tutti.
Attenda in linea, le stiamo passando un operatore
Musica di attesa
Buongiorno sono Rita in cosa posso esserle utile?
Summer Card People
Mi dica
Desidero attivarla
A chi è intestato il numero?
A me, quando sarà attiva?
Entro le 24 ore successive la richiesta
potrebbe fare qualcosa per attivarla subito?
Io le posso attivare il servizio ma …
Sto morendo (sbiascicando un respiro e deglutendo una pozzetta di saliva e sangue stagnata da troppo sotto la lingua)
Come dice scusi?
Le dicevo che ha una bella voce
Cos’è? Un disperato bisogno d’amore?
No, ho un disperato bisogno del mio dentista
Eh eh eh … e lo vuole chiamare a quest’ora?
Ho da estrarre il dente del Giudizio, se lo videochiamo lui potrà guardare e assistermi, mi dirà cosa fare e come farlo, ed io lo farò
Non ci credo
Non importa, me lo attiva il servizio?
mmmm … vedo cosa posso fare.
POO POPOPO PO POOO PO …POO POPOPO PO POOO PO … pronto? (musica di attesa)
– Pronto! –
– chi sei? –
– non mi vedi? –
– no –
– e non mi riconosci? –
– no, chi sei? ma che ore sono? –
– è una videochiamata … –
– una che? –
– una videochiamata –
– noooooo, tu non sei normale! chi ti ha ridotto così? un camion? –
– guarda –
– che cazzo è? –
– lo vedi? –
– no –
– il Giudizio –
– bello stronzo –
– l’hai visto? –
– magari se ti fermi co’ sta mano! Mmmm, è uscito per metà –
– aiutami ad estrarlo –
– cheeee? –
– ho l’occorrente dimmi come iniziare –
– inizia a spararti e poi fatti visitare nella testa!! sono le sei di mattina! Ma tu guarda sto stronzo!! Alle 8 sarò allo studio! come se non lo sapessi! Ed invece no! Tu lo sai! Ma devi spaccarmi i coglioni lo stesso! È questo che mi fa incazzare! Alle 8 vieni e non rompermi le palle! –
– e io che faccio due ore? –
– prova ad andare nel culo, fatti una pippa e così magari aggiorni pure il blog! –
Pare facile, sono a pezzi, un puzzle di carne e ossa reduce dalle più improbabili crociate estive alla conquista del mare e di terra arsa, una pippa adesso non mi ci va, magari più tardi.
Buena vida.
Masa