“Tedio domenicale quanta droga consuma”, Aghia Sophia, se non fosse per i CCCP che suonano nel mio stereo è probabile che sarei rimasto ancora a letto schiacciato dal piumone e dal pisolino che invece avrei dovuto schiacciare io.
Oggi mi sento esattamente così, come il grande Buk in uno dei suoi migliori risvegli, mi sento come il peggiore dei suoi racconti.
In realtà non so a cosa devo questo piacevole magone che accompagna il mio respiro ogni volta che deglutisco.
Come tutte le domeniche sento che c’è un po’ di nausea, nonostante il pranzo sia stato un digiuno e nonostante il Napoli abbia vinto 1-0 con l’Acireale.
Chissà, magari è solo un po’ di freddo o magari è perché non ho preso il caffè.
Oggi pomeriggio Italia 1 riproponeva I Goonies, un film per ragazzi che credo di aver visto centinaia di volte quando lo ero anch’io – no Sloth! Super Sloth! – uno di quei film scacciapensieri che hanno il dono della leggerezza e la complicità della fantasia, lo ricordavo perfettamente.
“Tedio domenicale quanta droga consuma”
Temporeggio accaciolato davanti al computer ancora per un po’, giusto il tempo di perdere coscienza, giusto il tempo di trovare quella pace e quella quiete per poi stendermi tra le righe del petalo cremisi e il bianco.
Un libro calamitico, meraviglioso, che mi auguro non finisca mai, un libro che consiglio senza neppure averlo finito, e se proprio deve finire, magari che finisca il giorno prima di partire per un lungo viaggio.
Buena vita a tutti e un grazie di cuore a Michel Faber, l’autore del libro e un come al solito ci pigli a chi mi ha fatto dono di questo libro.
Masa