[…] Hola nonna, messo tutto in valigia? Spazzola, trucchi, veste da notte, qualche ricambio? No nonna, levali gli occhiali da sole, non dimenticare lo scialle, tieni lo metto qui, tante volte la sera è più fresco.

Nonna lascia perdere tutta questa roba, l’insulina non ti serve più. Nella valigia ti ho messo un sacchetto di mustaccioli e uno di taralli, fanne arrivare qualcuno ai nonni. Li troverai da qualche parte a chiacchierare mentre giocano a scopa, ma che dici un pò di caffè lo vuoi portare? Tieni, ti ho preparato un termos per il viaggio, spero basti, ma purtroppo non so quanto durerà, e non lo sai neppure tu. […]

Buena nonna, il biglietto è vidimato e qui sembra esserci tutto, hai salutato tutti e tutti sono venuti a salutarti, tranne io nonna. Io non ti ho ancora salutato – l’artista della famiglia! Il poeta! – mi facevi sentire importante quando me lo dicevi, ed io ridevo perché a sedici anni era bello crederci. Tu mi guardavi divertita con gli occhi pieni di luce, quanta luce nonna, no, non metterli gli occhiali da sole, non nascondere gli occhi, fai vedere quanto son belli, fai vedere cosa mi hai regalato […]

Dai vieni qui, fatti abbracciare, è ora di partire, non vorrai mica fare tardi. È ora di andare, di andare a riposare, di godere della parte bella della vita, almeno così dice il tuo libro. Trova finalmente pace questo radioso mistero che ti ha accompagnato ogni giorno per novantasei anni. Due guerre, le giornate di Napoli, il quarantotto, il sessantotto, gli anni di piombo, Napoli spara, il terremoto in Irpinia, quattro figli, quattordici nipoti, sei pronipoti, a momenti superavi anche l’era Berlusconi. Hai dato il massimo, hai reso il meglio, porterò il tuo esempio e cercherò chi ti somiglia, e con cura ne tramanderò gli insegnamenti. Adesso và però, si sta facendo tardi e mi raccomando, un bacio ai nonni. Ciao nonna, fai buon viaggio e stai serena, qui penso a tutto io.

Buena vida nueva