Io se non provo non mi diverto. Vale per tutto. Anche per il grounding, ovvero camminare a piedi nudi sull’erba, sulla sabbia, sulla terra o su qualsiasi superficie che ci mette in contatto diretto con l’ambiente naturale.

Si parte dal presupposto che i nostri piedi godono di capacità riflessive in grado di trasmettere un flusso di eccitazione a tutte le parti del corpo.    

Pare che questa pratica agisca beneficamente sulla riduzione dello stress e del dolore, migliori la qualità del sonno, elimini le infiammazioni, aumenti la variabilità dell’indice cardiaco, riduca la viscosità del sangue e acceleri la guarigione delle ferite (fatta eccezione per quelle da arma da fuoco, ivi compreso il bazooka, contro il quale in effetti si può ben poco).

Soffrendo da un anno di infiammazione testicolare da pandemia acuta, ho deciso di provare anche io. Così stamattina mi sono scalzato e sono uscito a passeggiare nel parco sotto casa. I miei piedi avrebbero sicuramente gradito il prato inglese, inglese di madrelingua e padre polacco.

5 minuti. Non ho resistito di più. 

Sono tornato a casa di corsa sia perché alle 6 era freschetto e sia perché non credevo di aver calpestato Nutella.

Deve essere stato quel simpaticone del cane del mio vicino, Balto, incrociato sul pianerottolo mentre rientravo. Nonostante la defecatio non riesco a detestarlo, il cane dico. C’ha un faccione dolcissimo e due occhietti che ti sorridono, ti guardano, ti parlano … e infatti stamattina pare mi abbia detto “no Masa, hai ragione, quella non era Nutella”. Speriamo almeno porti fortuna.

Buena vida. Masa.