È probabile che abbia perso il filo del discorso, devo averlo annodato intorno a qualcosa che ora mi sfugge e che non ritrovo, e meno male che l’avevo annodato!
Vi prego non fate caso alla polvere e non fate caso alla cenere che mi cade dalle dita, qui fa freddo sia dentro che fuori, sia di giorno che di notte, qui c’è quella quiete che sveglia i gatti.
Non credo di aver sonno ma ho voglia di sognare, vivere quelle illusioni che ti lasciano ad occhi aperti e con la bocca chiusa.
Per una volta voglio restare in silenzio, senza parole, pensando a quelle cose che mi fanno stare bene. Quelle cose che mi danno piacere, che mi fanno ansimare, balbettare. Ed allora il mio pensiero prende il largo tra una costoletta di maiale, una braciola d’agnello e la frittata primavera della mamma di Giordy, miticaaaaaa!
Stasera è andata così, nei postriboli, sui viali, a marchette, a meretrici, a donne di facili costumi, a lucciole. Insomma anche stasera è andata a puttane.
Ed è per questo che sono in vena di puttanate, risate a denti stretti come la rubrica della Settimana, la sagra della stronzata, la fiera della minchiata dell’anno.
Expò 2006 della coglionata comica.
Insomma lo scarto, l’avanzo, lo spurgo di una giornata particolarmente generosa sotto il profilo dell’agonia post partum di 69 milioni di pensieri (il 69 non è puramente casuale, nda).
Pensieri utili alla stretta sopravvivenza quotidiana?
Tre. E secondo voi sono stati facili da scegliere?
Credo sia il caso di andarmi a spalmare sul letto evitando sapientemente il pigiama nonostante il freddo.
Stamattina mi sono svegliato tutto sudato, completamente inzuppato perché mia madre non mi ha regalato un piumone, ma il 3° girone dell’inferno.
Mi sono svegliato in un bagno di sudore, a momenti annegavo, stamattina mi ha svegliato la Guardia Costiera, un caffè no eh? Magari domani mattina e comunque, sempre buena vida.
Masa