Finisce sempre così.

Potrei tranquillamente cazzeggiare, perdermi tra le carte o giocare con la penna, buttarmi sul Petalo, leggere il giornale, potrei uscire per un aperitivo o chiamare qualcuno per un calcetto.

Potrei evadere per cena, accettare quell’invito o declinarlo preferendo incontrare qualcuno a caso.

Potrei partire e riordinare i miei feudi, andare a copulare, magari a San Benedetto, magari un po’ più in qua o forse un po’ più in là, altrove chissà.

Potrei andare ovunque, ma dovrei prima rassettare la testa e svuotare il cuore e poi rifare il letto, dare da mangiare al gatto e stendere la biancheria.

Potrei ripulire il computer dalle catene di Sant’Antonio di mia cugina (smettila), potrei scaraventarmi su quel fazzoletto di parmigiana sapientemente custodito nel forno, mezzo litro di vino e anche stasera passerebbe la paura di avere fame.

Potrei persino andare a dormire, magari vestito e pensando che la neve che attendevo stamattina arrivi in nottata svegliandomi di soprassalto.

Insomma, avrei potuto fare qualunque cosa ed invece mi ritrovo appollaiato su questa sedia a pensare che dovrei lavorare quando non dovrei.

Facile? Non credo, è appena giunto un sms. Riporto testualmente:

  • Paky a Capitano Hash. Sono di rientro dalla missione romana, chiedo urgentemente l’accordo per l’operazione “gola secca”. Attendo ordini. Arrivo previsto ore 21. Passo e chiudo”

Bene, sono le 20:34, prevedo serata belligerante. Speriamo che la neve sotterri il mondo, ma andiamo con ordine perché devo:

  • preparare la cena, il gatto mangia con noi
  • travasare il vino e preparare bicchieri
  • svuotare posaceneri
  • musica
  • contare le carte
  • rifare il letto? Anche no
  • preparare biancheria per domani (assolutamente)
  • spulciare rubrica telefonica
  • barba? non esageriamo
  • lavoro? non esageriamo

Speriamo che la neve stanotte congeli il mondo.

Buena vida

Ps Vi aggiorno più tardi

(forse)