Semplicemente che culo!!
No, non mi riferisco al culo della modella schiaffato in mezzo alle prime due settimane di gennaio.
Oggi quel calendario maledetto l’ho intravisto in edicola tra l’uscita degli “insetti più schifosi del mondo” e l’inserto di Donna Moderna: “Come perdere 7 chili con un clistere a vapore”.
No, non mi riferisco a quel culo fotogenico di cui sopra, quel culo bagnato in riva al mare dall’onda di bava degli addetti ai lavori.
Mi riferisco al mio di tafanario, sfoderato in grande uniforme durante la più clamorosa Scala 40 della mia vita, la Scala 40 di Milano-rotto. Stasera il mio culo suonava l’Opera.
Ma vediamo per ordine come andarono le cose.
Luna nel Pozzo, tipico locale indigeno frequentato da pochi perché pochi resistono alla cirrosi, l’orologio marcava da poco le 23.
Sguardo annebbiato dal narghilè e mano eccitata dal Caffè Borghetti, brusio, jazz, due parole, tre amici e una sfida, chi arriva per primo a 151 paga da bere per tutta la sera: calzolà, vodka-lemon e vino rosso.
Avete presente quando giocate a carte e dopo cinque minuti iniziate a ripetere tra i denti di essere le persone più sfortunate al mondo? che la vita è una merda, che la sfiga vi fa il gioco della saponetta e che l’unica cosa che avete vinto in vita vostra è la macchinetta fotografica finta uscita dal Dixan?
Bene, stasera sembrava una di quelle volte. Ed infatti dopo 3 sole mani:
SI IO GI
– 25 2
12 69 –
26 137 12
Morto. Clinicamente e matematicamente morto. Tra le mie mani un ammasso deforme di carte inutili e nella mia bocca sorsi di vino profondi.
Un gioco bieco monotematico a colpi di 4 di fiori e 2 di picche, un’ammucchiata di improperi ed una mano sul cavallo dei jeans, sulla sella per essere precisi, sì insomma proprio lì sulle palle.
Poi ad un tratto qualcosa turbo la partita.
– ma cosa diavolo sta accadendo? C’è qualcosa che non va! – urlai mentre un pistacchio mi cadeva nel bicchiere.
Tra le mie carte sfilavano lenti, uno dietro l’altro, tre 5 di cuori. C’era una carta in più. Il mazzo era fasullo!
Ecco, non so cosa accade dalle vostre parti quando si verificano incidenti di questo tipo, mentre si gioca a carte con allegata scommessa e pegno in palio.
Qui da noi l’iter è più o meno questo:
- dialogo, parole, ammonizioni verbali, urla, insulti, bestemmie
- sputi, schiaffi, calci, pugni, bicchieri in faccia, bottiglie sui denti
- tavolini sulla schiena, coltellate, alabardate sui reni, spillatrici sodomitiche, impiccagioni, incaprettamenti
- pistolettate sotto le ascelle, mitragliate sui menischi, bombe a mano sui piedi, mine anti-uomo
- carrarmati, missili anticarro, missili terra-aria, bombe intelligenti
- 1° Fanteria, 2° Cavalleria, Battaglione San Marco, Battaglione Tuscania, La Folgore.
- intervento NATO
– togliamo una carta e continuiamo la partita – qualcuno azzardò tra le macerie del locale.
Che merde, io ero in netto svantaggio e potevo tirarmi fuori dai guai, il mazzo era fasullo e la partita falsata. Io avrei giocato volentieri la carta del “si ammonta”, avrebbero acconsentito, le regole le conoscono bene.
Il guaio però è che uno di loro è di braccino corto e di stomaco largo, e stasera aveva deciso di essere più rompicoglioni del solito.
Ok dissi, continuiamo la partita, ricontrolliamo le carte e continuiamo, ricominciamo da 137! I want you! Pezzo di merda!
Mezzanotte, gli sguardi ormai stanchi inseguivano dietro flebili boccate di pipa gli impossibili incastri di coppie e di assi, di donne e di re.
Il vino nel bicchiere sembrava non bastare e l’ultima speranza, per quanto in agonia, sembrava non morire, mischia e fai carte buffone.
SI IO GI
26 137 12
54 – 36
63 – 82
69 – 137
93 – 139
172 – 157
Semplicemente coito!!
Avete presente quando alla fine di una partita vi sentite onnipotenti? Quando avvertite dalle profondità dell’intestino tenue la prepotente voglia di beffeggiare il nemico?
E infatti da quel momento in poi fu una passerella continua di cosa bevo? ma quando cazzo imparate a giocare a carte? vai a studiare vai! ho un pò d’arsura nella strozza e … minchia ma sono le 6?