Ma che giorno è oggi? Forse domenica. La riconosco perché somiglia ad una giornata tiepida come un bidet, accuso alle caviglie tutti i postumi del fine settimana è ho l’encefalogramma tendente al piatto. Cinque pulsazioni al minuto e se faccio uno starnuto mi spezzo lo sterno. Ma quando finisce questa giornata di merda eh? Oggi ho perso due volte l’accendino e tre volte la parola, poco male visto che, escluse le due ore allo stadio, sono stato da solo.

Oggi per la prima volta la macchina da spostare era la mia.

Poco distante dalla tribuna centrale un pino è piovuto dal cielo trascinato dal vento impetuoso di queste ultime 48 ore. Il camioncino del paninaro è stato abbattuto irreparabilmente spaventando i presenti e uccidendo la porchetta per la seconda volta. Poverina.

La mia macchina, ovvero quella di mia madre, era parcheggiata di fianco. Botta di culo? O è la sfiga che ci riprova a due sole settimane dalla prematura scomparsa di Gigetta?

Barbanera consiglia: fatevi grattare le palle da un gobbo di Lourdes.

Buena vida.

Incrociamo le dita.

Speriamo bene.

Masa