Devo ancora digerire l’insalatina di pollo con gli acetelli. Dove eravamo rimasti? Quali enigmi metafisici stroppiavano le mie povere meningi? Vorrei trovare radici per le mie ali e istanti di pace tra una deflagrazione e l’altra, un aggettivo silenzioso, una tempesta di raggi.

Sento i pensieri brucare e brulicare nel cervello, poco a poco, rosicchiato nella testa come l’oliva del mio Martini.
Una sensazione selvaggia di nausea cerebrale mi imbruttisce la fronte, un sedativo con ghiaccio e seltz per i miei neuroni e un distillato secco per le mie membra. Per favore.

La Luna nel Pozzo è il locale più dilaniato per chi crede che il fegato sia l’unico organo a trapassare nell’aldilà.
C’è una cosa che risalta subito agli occhi non appena si entra: un numero preoccupante di gomiti alzati ed una esigua schiera di cattivi pensieri uscire sobria e sconfitta.

I cattivi pensieri non prendono mai l’ascensore, trovano aperta la porta di casa e quasi sempre gradiscono un caffè.
I cattivi pensieri indossano gli occhiali da sole e la maggior parte di loro li inidossa anche di notte.

Anche io come tutti ho dei cattivi pensieri.
Qualcuno sopravvive da anni.
Qualcuno l’ho conosciuto stasera.
C’è n’è qualcuno che in fondo non è poi così cattivo.

Parlo dei cattivi pensieri perché la giornata di oggi è stata un’aranciata amara, una gola infiammata, la solita insalata con il solito eccesso di aceto, chissà, sta di fatto che sono le due di notte ed il letto non è mai stato antipatico come stasera.

Bene, cioè male, ho deciso di mettere le mani su quelle quattro scatole che da sei anni conservo perfettamente chiuse e avvolte da un lenzuolo di polvere grigia.
Era ovvio e scontato che la mia curiosità mi spingesse a frugare partendo dalla scatola più leggera, anche perché sei piani a piedi senza ascensore con un’allergia alla polvere risultava di per sé impresa ardua e titanica.

Al 3° piano mi accorgevo che tra gli acari e lo scotch marrone si era aperta una fessura, una finestra buia che si affacciava sul nulla e su tutte le cose che non ricordavo, non fino a qualche istante fa.
Dopo venti minuti ero al 6° piano con la faccia completamente immersa nel cartone nonostante gli starnuti non mi abbandonassero un istante.

Dalla scatola ho tirato fuori quattro ricordi a caso, i primi quattro oggetti calamitati sui miei polpastrelli.
Non piango perché il pianto costa, rido perché al momento è a buon mercato.
Un catarifrangente. Una leva del freno di un motorino.
Una maschera verde per l’ossigeno. La rubrica “Chiedilo all’esperto”.

Il catarifrangente.
L’ho staccato dal guard-rail al casello di Cesena non ricordo quanti anni fa.
Il catarifrangente è il primo pezzo di una collezione d’arte del tutto inutile. Trattasi di collezione personalissima nella quale raccoglievo pezzi inutili e completamente privi di gusto e senso estetico.

Non è stato un casello generoso quello di Cesena, ricordo la noia del silenzio e la preoccupazione dovuta al fatto che non passava una macchina nemmeno a pagarla.
Però ricordo Sacco, gli occhialetti sempre in bilico sulla punta del naso e quel fare tragicomico che tanto si incastrava con l’umore di quei giorni. Si grattava la barbetta incolta mentre con lo sguardo mi indicava l’insegna del bar ancora aperto.
Non ricordo che ore fossero, però ricordo il punch caldo con vodka a riscaldare mani e stomaco.
Andavamo a Bologna per fare visita di piacere al compagno Cianci, casello-casello, marcando nove tappe ad andare e sei tappe a tornare.

Non ricordo chi salvò le nostre chiappe dal gelo del guard-rail al casello di Cesena, però ricordo la corista che ci caricò ad Imola nella Fiat Uno 45 verde pino e con l’arbre-magique alla felce azzurra.
– non è che adesso fate i balordi? – 
– ma chi?… noi?… ma ci hai visto in faccia? – 
– beh, se mi sono fermata è proprio perché mi siete sembrati ragazzi tranquilli, perché lo siete vero? – 
– no, siamo due cannibali stupratori in latitanza ma non ti preoccupare perché siamo in quaresima e non possiamo praticare – 
– stai scherzando? – 
– no, ma l’hai vista che faccia da psicopatico c’ha questo qui dietro? – 
– a dire il vero la faccia da psicopatico ce l’hai più tu, poi con questi occhi – 
– grazie … mhmm ehhh mhhh … che fai nella vita? – 
– canto – 
– che culo! … io suono – 
– davvero e cosa? –
– il citofono … ehehhh mhmmhh…scusa, non volevo dire una cazzata – 
– eheheh lo sapevo che eravate tranquilli! – 
– sarà … per me lui resta uno psicopatico –

La leva del freno di un motorino
Per la precisione di un della Piaggio.
Per l’esattezza del  di Lalla.

Bianco con il piedone rosa azzeccato davanti e l’adesivo O’Neill sul paraurti di dietro, senza freno posteriore, ma ben tirato e con alta capacità di arresto quello anteriore.
Guidavo lesto e miravo in direzione del campo di calcetto per la più classica delle sfide: la partita di qualificazione valida per l’accesso ai quarti nell’annuale torneo scolastico. Una vetrina sempre illuminata per esibizioni calcistiche di notevole spettacolarità e di altissimo livello tecnico-balistico.

Il mordeva e rigurgitava l’asfalto con appetito famelico, le vibrazioni delle borchie e del sellino massaggiavano polpacci e quadricipiti con la stessa cura di un Carmando. Eravamo in perfetto orario, se solo quella signora non ci avesse tagliato la strada.
Tocco il freno e cadiamo? O ci stampiamo sulla fiancata della Panda?
L’opzione fiancata si sarebbe risolta discutendo animatamente su constatazione amichevole, carabinieri, percentuale di colpa, ambulanza, 118, oddio mi sento male etc. etc. etc.

E così, tra una menata e l’altra, addio partita, addio calcetto, addio quarti e, in un attimo, anche in frantumi la vetrina illuminata sulle mie sforbiciate e sulle mie volèe di sinistro.

Toccare il freno, invece, significava semplicemente cadere, sorte garantita per via di una serie di adorabili e inopinabili leggi fisiche che il Cianci, nella sua bontà e nella sua chiarezza, prova tuttora a spiegarmi ma che io, a causa di un’acida repulsione al numero, fatico tuttavia a comprendere.
Comunque sia cadere ci regalava la possibilità di sperare in un “che culo non ci siamo fatti niente” ed è quello che, stranamente a scriversi, accadde.
Lalla saltò con decisione felina ed evitò il peggio balzando poco più in là, io invece mi accartocciai sul manubrio sputando una bestemmia sul fanale.

La singora avanzava stupidamente le sue ragioni, io mi rialzavo da terra con un vaffanculo stretto fra i denti e con la leva del freno tra le dita.
Della partita non ricordo granchè, probabile prestazione giù di tono dovuta ad un inciampo delle estremità nervose collassate sotto un ammasso sporco di adrenalina.  Però ricordo i Go Bang di Lalla riecheggiare fra tunnel, triangoli e fluidificazioni sulla fascia, le giocate di fino. L’urlo a comando del Go Bang si levava dalla panchina e precedeva di poco l’esplosione raffinata del mio left foot in versione Scud, missile terra-aria dall’ottima capacità di penetrazione e dalle conseguenze catastrofiche.

La leva del freno del . Ricordo incredibile.

La maschera ad ossigeno verde e trasparente
Preferisco sorvolare per godermi un pensiero di pace.
Nonnò chistu bicchiere è ppe te! Dà nù vasillo a’ nonna e a nonno Michele, salutam tutti é cumpagni, nun saje ca’ piacere sapè cà state buono.

“Chiedilo all’esperto”
È una rubrica che curavo tanti anni fa, quando fuori la testa avevo ancora capelli e dentro ancora un cervello. Bei tempi.

Curavo questa piccola rubrica quando scrivevo per il Corriere.

No, non per il Corriere della Sera, e nemmeno per quello dello Sport, e neppure per il Corriere del Mezzogiorno o per quello dei Piccoli. Modestamente scrivevo sul Corriere della Droga.

Raccoglievo in redazione le lettere dei lettori con le quali chiedevano un consiglio, un parere, un’opinione, un suggerimento, qualcosa che li aiutasse a risolvere piccoli problemi o a sciogliere quotidiane e comuni perplessità.
Ve ne riporto qualcuna.
Buena vita.
Masa.

Ciao Masa sono Alessandra, 32 anni, il mio sogno è trovare un lavoro divertente, motivante, stimolante, dinamico ed eccitante. Cosa mi consigli?
Apri un sexy-shop

Ciao Masa sono Federico e sono stufo di mangiarmi le unghie con le pellicine!!
Provale con la senape, sono la fine del mondo!!

Ciao sono Simona ed ho un piccolo problema. Il mio ciclo dura 28 giorni invece di 4. Cosa posso fare?
Beh con un ciclo così potresti fare il Giro d’Italia! Dai scherzo. Un ciclo di 28 giorni eh? Sei iscritta all’AVIS?

Ciao mi chiamo Mario e ho 35 anni. La mia ragazza sogna di farlo con più uomini. Io vorrei accontentarla mica sai dirmi dove posso portarla?
Allo stadio. 

Ciao mi chiamo Chiara ho 30 anni e le mie amiche mi deridono perché sono ancora vergine. Io vorrei spiegargli che lo faccio per una questione di principio ma come posso fare? 

Lascia perdere Chiara, hanno ragione loro.

Ciao Masa sono Saverio tu cosa consiglieresti ad una persona che soffre di areofagia?
Delle mutande alla menta.

Caro Masa sono Flavio, mio figlio a 28 anni si mette continuamente le dita del naso. Cosa mi consiglia?
Fagli crescere le unghie così rovista meglio.

Masa, ciao, mi chiamo Barbara, ho 42 anni ed un bambino di 10 che adora giocare con le bambole. Devo preoccuparmi?
Stia tranquilla signora, anch’io ho perso la verginità con la Barbie di mia cugina.

Ciao Masa sono Assunta e da quando prendo la pillola mi crescono i peli sui capezzoli? Cosa posso fare?
Le trecce o i rasta.

Masa sono Eleonora e il mio ragazzo non riesce mai a farmi raggiungere l’orgasmo. Cosa posso fare?
Hai provato a cambiare ragazzo?

Ciao Masa sono Vittorio e vorrei sapere: se faccio un ruttino metto la mano davanti la bocca, ma se faccio una flatulenza?
Beh metti il piede davanti al culo.

Ciao Masa sono Gaetano ed ho un problema piuttosto serio, non riesco ad avvicinarmi alle donne. Cosa posso fare?
Non disperare Gaetano, prova con gli uomini.

Mi chiamo Ludovico e quando faccio l’amore con la mia ragazza sono sempre molto distratto e lei è costretta spesso a prendere la pillola del giorno dopo. Cosa posso fare?
Ludovico prova a prendere tu un MULTICENTRUM la sera prima!!

Ciao Masa sono Elisabetta, ultimamente in discoteca se bevo un bicchiere poi vado a letto con tutti! Cosa mi consigli?
Una sambuca anche al lavoro così fai contenti anche i colleghi.

Ciao Masa, sono Paola, ho trovato del rossetto sulla camicia del mio ragazzo!
Beata te, ad un mio amico la ragazza gli ha trovato dei baffi sulle mutande!

Ciao Masa sono Flavio, ho scoperto da qualche tempo che ho un debole morboso per le donne tanto più grandi di me. Dove posso andare per incontrare donne mature?
All’ospizio.

Ciao Masa sono Mario e sessualmente ho notato che ho degli interessi per i travestiti, per gli animali, per i nani, per i brutti, i deformi. Cosa mi consigli?
Un esorcismo.

Ciao Masa mi chiamo Loredana e sono la madre di un ragazzo di 18 anni. Da qualche tempo rientra a casa con gli occhi semichiusi lucidi e rossi. Sarà allergia o congiuntivite?
No signora, sono le canne

Ciao Masa sono Orlando, da qualche tempo soffro di un problema piuttosto particolare. Le mie orecchie producono e secernano chili e chili di cerume. Cosa posso fare?
E che ne so? facci due statue!

Masa, ciao, sono Rosy. Mio marito da diverso tempo rientra dal lavoro molto tardi. Qualche giorno fa in macchina gli ho trovato un perizoma taglia larga, un paio di scarpe coi tacchi numero 42 ed un reggiseno 1° taglia. Secondo te mio marito ha l’amante?
Peggio signora, secondo me si traveste!

Ciao Masa sono Simona, da quando Alberto mi ha lasciato, la notte non riesco più a dormire, ho incubi terribili e mi sveglio di soprassalto per gli attacchi d’ansia. Cosa mi consigli?
Il metadone.

Ciao mi chiamo Sebastiano, il mio problema è la puzza dei piedi. Le ho provate tutte, ho provato il Timodore e ho fatto pure il pediluvio con Mastrolindo ma niente. Cosa posso fare?
Prova con l’amputazione