MALATEMPORA. 12° giorno di quarantena.

È una brutta sensazione. Ormai non possiamo più uscire. Il decreto prevede la reclusione in casa, fatta eccezione per chi lavora nelle filiere essenziali oppure per fare la spesa o per motivi di salute. Non è consentito fare la spesa in due e all’interno del supermercato una voce ci informa dagli altoparlanti che dobbiamo mantenere fra di noi la distanza minima di 2 metri.

Impossibile uscire di casa per altro motivo. Se hai un cane puoi portarlo a pisciare sotto casa e non oltre il limite consentito di 200 metri. Se esci a fare jogging ti fucilano sul posto e danno i tuoi resti in pasto ai cani randagi o agli spacciatori violenti di mascherine di contrabbando.

Siamo solo alla prima settimana e la luce in fondo al tunnel è spenta. Accendo la radio e una sigaretta. Alla birra stasera preferisco il vino.

CANZONE

Mio figlio di 2 anni oggi l’ho portato al mare. Sti cazzi il decreto, le multe o l’autocertificazione. L’ho preso e l’ho portato al mare.

Io sapevo che era il bagno di casa, ma un bambino vede tutto con gli occhi della fantasia, ed io sono sicuro che Edoardo davvero vedesse il mare.

Io con lui torno bambino, torno bambino anche dopo una bottiglia di vino, ma con lui è più bello, ride con te, non costa nulla, interagisce e non ti lascia l’alito cattivo.

Era talmente convinto che il bagno fosse la spiaggia e la vasca il mare che mi ha chiesto di mettere il costume. Mia moglie invece si è incazzata come una bestia perché abbiamo schizzato tutta l’acqua per terra. Mi ha tirato giù un sermone che dopo 1 minuto volevo farmi frate, e purtroppo nulla è valso farle sapere che Edoardo, adesso, nuota benissimo a stile.

CANZONE

“Ho fatto una scelta, mi sono fatto tatuare una vagina in faccia solo per avere la certezza di non cadere mai nella tentazione di un concorso pubblico” – così mi disse il pizzaiolo a domicilio la prima volta che lo incontrai.

Mi lasciò sulla porta di casa con una smorfia di perplessità, tre pizze in una mano e 2 euro di mancia nell’altra.

Mia moglie mi rimprovera sempre per le mance generose che lascio al pizzaiolo con la vagina tatuata sulla faccia. Ma lei non ha mai fatto il pizzaiolo a domicilio. Io invece sì. Con la parola TRAUMA tatuata sul braccio.

CANZONE 

Mi sento come un neonato di 70 anni, un matusalemme in fasce.

Tra non molto sarò più grande di un anno, mi giro indietro per vedere se scorgo ancora la partenza, ma non vedo ad un palmo dal naso nonostante il cielo sia terso sia da una parte che dall’altra.

Defilato sulla destra e poi sulla sinistra, un balzo in avanti e un controbalzo all’indietro fino ad attendere una folata di vento che mi porti un po’ più in là, oltre il davanzale della mia finestra.

Oggi mi sento così, come una marionetta incastrata sotto il sipario, come il crepitio di un fuoco d’acqua.

CANZONE

Se l’orologio non mente direi che anche questo rendez-vous sia giunto al capolinea. Un altro giorno sta per andare mentre un altro è già alle porte, speriamo non bussi forte perché Edoardo sta dormendo e anche io a breve mi sbatacchierò nel letto come un polpo sullo scoglio. Incrociando le dita potrei tornare presto, nell’attesa, che mi auguro non vi logori troppo, mi trovate su Facebook, Instagram e su masanumero10.it. Ciao guagliù … buona vida, Masa

 

ASCOLTA con le cuffie i podcast di MALATEMPORA  – Voce: Francesco Cavuoto Audio editing: Masa